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Nel 1970 lascia il gruppo di ricerca "Ouroboros" diretto da Pier'Alli per formare la compagnia Teatro in Piazza. L'abbandono del prestigioso gruppo di ricerca è motivata dalla volontà di sperimentare un proprio linguaggio espressivo in modo da coniugare quella esperienza con i moduli della drammaturgia popolare. Con il Teatro in Piazza, in veste di autore, scenografo, costumista e regista, Chiti realizza i suoi primi spettacoli: "Farsesca" libero adattamento dal Decamerone, "Tragitribù" e "Il malcontento" libero adattamento dall'omonima opera di John Marston.
Nel 1973 entra a far parte del Centro F.L.O.G. di Firenze per la ricerca e la documentazione delle tradizioni popolari, avviando un progetto di analisi critica all'interno della drammaturgia vernacolare toscana.
Appartengono a questo periodo gli spettacoli: "Si piange si ride" (1974), libero adattamento di racconti del Fucini, "Il vangelo dei Beceri" drammatizzazione sul racconto orale contadino, "Ballata di Carnevale" ispirato ai personaggi di Palazzeschi Pratolini e Novelli, "La soramoglie" recital documento sulla figura femminile all'interno della conosciuta drammaturgia vernacolare.
Inizia una collaborazione con il Teatro Affratellamento di Firenze nell'ambito di una ricerca sulle "avanguardie storiche" realizzando nel 1977 un primo spettacolo a percorso ispirato alla Casa Usher di E.A. Poe.
Nello stesso anno per l'Estate Fiesolana cura la regia dell'opera lirica di Britten "L'Arca di Noè". La collaborazione con il teatro Affratellamento continua negli anni successivi con la messa in scena di tre spettacoli: "Così è se vi pare" di Pirandello e, con testi originali "Shakespeare Suite" e "Osceno vaudeville" .
Dal 1983 lavora per alcuni anni con una nuova compagnia il "teatro Arkhè" con il quale mette in scena lo stesso anno "Visita a Kafka", percorso all'interno della Metamorfosi, e l'anno successivo "Gilgamesh".
Tra il 1984 e il 1986 realizza con gli allievi dei laboratori che gestisce in collaborazione con il comune di Firenze gli spettacoli "Lune di Carnevale" (insieme al teatro Arkhè) e "Poe Interiors".
E' del 1983 la segnalazione al premio Pirandello della sua "Fedra" e l'inizio dell'attività con la compagnia "Arca Azzurra Teatro" con la realizzazione di "Volta la carta... ecco la casa" presentato alla VIII e IX Rassegna Città Spettacolo di Benevento, aprendo in questa nuova dimensione di drammaturgo di compagnia, una seconda fase all'interno della sua ricerca sulla drammaturgia dialettale che si concretizza nel 1985 con la produzione del suo "Carmina Vini".
La stagione 1987/88 vede la messa in scena e l'affermazione di tre nuovi spettacoli: Con l'Arca Azzurra realizza "Allegretto (perbene... ma non troppo)" segnalatosi alla Rassegna Teatro Giovani di Spoleto, e con il quale l’autore dà inizio al progetto “La terra e la memoria”, un’esplorazione drammaturgica all’interno di un ristretto campione zonale, la provincia toscana del Chianti fiorentino, per analizzarne i mutamenti sociali e di costume avvenuti dai primi anni del secolo fino alla vigilia degli anni ‘60. L'Ente Teatro Romano di Fiesole produce poi il suo "Stele Turandot", con il Teatro Arkhé che apre il cartellone di prosa dell'Estate Fiesolana 1987. Infine debutta all'inizio del 1988 "Benvenuti in casa Gori" scritto in collaborazione con Alessandro Benvenuti, anche attore solista e regista dello spettacolo.
E' ancora del 1987 la sua vittoria al Premio Riccione-Ater con il testo Nero Cardinale ancora in attesa di essere messo in scena. Il 1988 lo vede ancora con l'Arca Azzurra, e ancora nelle vesti di autore regista alla messa in scena di "In punta di cuore - Tragedia in commedia dedicata a Giulietta" presentato e prodotto dalla 41^ Estate Fiesolana e dalla Rassegna Città Spettacolo di Benevento. Sempre nel 1988 riceve la medaglia d'oro dell'IDI.
Nel corso della stagione estiva 1989, ancora con l'Arca Azzurra realizza "Decameron - Variazioni" da tre novelle del Boccaccio nell'ambito del progetto Vito Pandolfi - Toti Scialoia - Teatro da quattro soldi. Nel settembre, per il secondo Todi Festival mette in scena il suo "Kirie" con Isa Danieli (Biglietto d'oro Agis-Minerva 1990).
Sempre nel 1989 gli vengono inoltre conferiti il premio nazionale dei Critici di Teatro e per il testo "La provincia di Jimmy" il premio IDI. E' del 1990 il positivo debutto con l'Arca Azzurra di quest'ultimo testo, seconda tappa del progetto “La terra e la memoria” che riceve il premio Taormina Arte - Novità italiana. Dal maggio è poi impegnato come co-sceneggiatore e costumista nel film tratto dal citato testo teatrale "Benvenuti in casa Gori" diretto da Benvenuti e invitato al Festival Europa Cinema.
Sul finire dell'anno firma la regia e l'adattamento di "Clizia" dal testo di Niccolò Machiavelli, con il Teatro Niccolini, e in campo cinematografico la sceneggiatura di "Willy Signori" film di Francesco Nuti, scritto in collaborazione con lo stesso Nuti e Giovanni Veronesi.
E' del 1991 il debutto, ancora con Arca Azzurra, del suo testo "Emma (il ridicolo della vita)" ambientato nella Firenze di inizio secolo con evidenti richiami alla letteratura fiorentina del periodo. Lo spettacolo apre Asti Teatro tredici ed è presente alla Versiliana e all'Estate Fiesolana.
In campo cinematografico il 1991 è l'anno delle sceneggiature di "Zitti e Mosca" di Alessandro Benvenuti e "Donne con le gonne" di Francesco Nuti ancora scritte in collaborazione con gli autori.
Nel maggio 1992 partecipa al 1. festival internazionale di drammaturgia contemporanea "Dionisya" assieme ad autori come il premio Nobel Wole Soiynka, al russo Galin, lo spagnolo Sinisterra, il cecoslovacco Mrozek, l'inglese Barker e altri. Qui mette in scena la prima parte di "Paesaggio con figure" ancora con Arca Azzurra che sarà completato all'inizio della stagione 1993.94 e presentato al Festival Teatro 15 di Asti, e che porta a compimento la trilogia del progetto “La terra e la memoria”..
In campo cinematografico gli ultimi due anni hanno portato Chiti alla sceneggiatura di "Caino e Caino" ancora in collaborazione e con la regia di Alessandro Benvenuti e interpretato da Enrico Montesano. E' del 1993 il film di Giovanni Veronesi "Per amore solo per amore" scritto da Chiti insieme al regista (David di Donatello per la migliore sceneggiatura). Il film è interpretato da Diego Abbatantuono. Nel 1994 esce nelle sale "Occhio Pinocchio" altra sceneggiatura a sei mani scritta da Chiti con Veronesi e Francesco Nuti, e Belle al Bar con Alessandro Benvenuti (Nastro d’argento per il soggetto)
Per il teatro al termine della stagione 92.93 va in scena "Loro" nell'ambito della rassegna "atti unici di fine stagione" del Piccolo Eliseo di Roma, con Paolo Graziosi e la regia di Maccarinelli. Al Festival di Taormina invece all'interno dello spettacolo a più voci "Confessioni", Sergio Pierattini porta in scena il suo breve e folgorante monologo "La porcilaia".
Nel 1994 firma la regia di “Misery non deve morire” dal best seller di Stephen King, con Massimo Venturiello e Marina Confalone, e il testo del musical “Fregoli” messo in scena dalla compagnia della Rancia con Arturo Brachetti, oltre al seguito di “Benvenuti in casa Gori” (“Ritorno a casa Gori” che diventerà sceneggiatura cinematografica l’anno successivo)
Ancora sceneggiature nel 1994 e 1995 : con Alessandro Benvenuti “Ivo il tardivo” e con Giovanni Veronesi “Silenzio si nasce”, interpretato da Paolo Rossi e Sergio Castellitto, e “Il barbiere di Rio” con Diego Abbatantuono.
Il 1996 è l’anno del debutto di Chiti dietro la macchina da presa con la realizzazione del film “Albergo Roma” tratto dalla sua commedia “Allegretto” e di cui firma oltre alla regia, il soggetto e la sceneggiatura. Gli interpreti sono Claudio Bisio, Alessandro Benvenuti, Deborah Caprioglio, Patrizia Corti, Massimo Salvianti. Il film è inserito nella settimana del cinema italiano della 53^ Mosta del cinema di Venezia e vincitore del premio Kodak opera prima assegnato dal sindacato critici e giornalisti cinematografici.
In teatro è invece la volta de “Il Vangelo dei buffi”, ancora con la compagnia dell’Arca Azzurra, che debutta nell’ambito della 49^ Estate Fiesolana. E’ l’inizio di un nuovo progetto, denominato “La recita del popolo fantastico” con il quale l’autore, in contrapposizione e a completamento rispetto al precedente La terra e la memoria”, che si caratterizzava come una esplorazione fortemente legata alla dimensione della cronaca e del costume, intende invece rivolgersi all’aspetto visionario, fiabesco e surreale presente nella cultura popolare toscana. Anche questo “percorso” si svilupperà in tre o più spettacoli.
Dalla stagione 96/97 è direttore artistico del Teatro Comunale Niccolini di San Casciano, un piccolo bellissimo teatro all’italiana nel mezzo del Chianti. E’ qui che a fine stagione mette in scena, ancora con Arca Azzurra una nuovissima edizione di “Visita a Kafka” che ripreso dopo tredici anni, mantiene la sua natura di spettacolo itinerante questa volta però all’interno del teatro, diventando anche pretesto per una appropriazione quasi fisica dello spazio.
Il 1998 è poi anno di grande attività sia teatrale che cinematografica. Con Arca Azzurra realizza ben quattro spettacoli: “Come naufraghi in un mare di città” che mette insieme e riadatta i suoi due atti unici “Loro” e “Oberon”, “Voci” da un testo di Claudio Magris e “Bottegai”, tre monologhi messi in scena in occasione dell’omaggio a lui riservato dal Festival di Radicondoli in occasione del quale esce anche una pubblicazione sulla sua carriera con scritti e interviste di Dacia Maraini, Rodolfo di Giammarco e Nico Garrone. Infine, come l’anno precedente con “Visita a Kafka” prepara per il Teatro Niccolini “A proposito di Spoon River” un libero adattamento di alcune tra le più belle poesie della famosa “Antologia” di E.L.Masters. Il cinema lo vede impegnato nel suo secondo film “La seconda moglie” con Lazar Ristovski, Maria Grazia Cucinotta e Giorgio Noè, presentato alla 55^ Mostra del Cinema di Venezia.
Nell’autunno ’98 cura la regia de “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti al teatro alla Scala di Milano con le scene e i costumi di Tullio Pericoli.
Nel ’99 e nel 2001 scrive con Francesco Nuti le sceneggiature di “Io amo Andrea” e “Caruso zero in condotta”
La stagione 1998/99 lo vede ancora impegnato in teatro con Arca Azzurra nella messa in scena di una sua riscrittura della Clizia di Niccolò Machiavelli in collaborazione con l'Università degli Studi di Siena, e a fine stagione in una produzione del Teatro della Cometa di Roma, debutta al festival del Garofano Verde Osceno Vaudeville con la partecipazione di Ilaria Occhini e Massimo de Francovich.
Nel maggio 2000 sempre con Arca Azzurra debutta a Carrara con 4 bombe in tasca, una vicenda corale che si dipana attraverso alcuni momenti emblematici della guerra partigiana e secondo appuntamento del progetto “La recita del popolo fantastico” già avviato con Il vangelo dei buffi.
Nel 2001 Chiti sigla la regia del testo Garibaldi scritto e interpretato da Marco Zannoni e, nell’ambito della ricerca delle fonti letterarie e popolari e del loro linguaggio teatrale Ugo Chiti riscrive integralmente La cena delle beffe di Sem Benelli proseguendo la ricerca verso i foschi drammi medievali e rinascimentali predominanti nella cultura popolare toscana. Lo spettacolo viene presentato in prima nazionale a Novembre 2001 al Teatro Metastasio di Prato, prodotto dall'Arca Azzurra e dall’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Prato. Nello stesso anno collabora alla sceneggiatura del nuovo film di Alessandro Benvenuti Ti spiace se bacio mamma.
Nel settembre 2002 è impegnato nella seconda regia di un’opera lirica: L’italiana in Algeri di Rossini che debutta al Teatro Sociale di Trento.
Nel novembre 2002 Franco Quadri direttore Artistico del Premio Candoni Arta Terme di Udine gli ha commissionato il testo I ragazzi di Via della Scala che è stato presentato a Urbino.
Estate 2002 - scrive la sceneggiatura cinematografica Ritratto di Angelica, ispirata alla vita della pittrice Angelica Kauffmann.
Dicembre 2002 - Il testo vincitore del Premio Riccione Ater 1987 Nero Cardinale viene messo in scena con la parte del protagonista affidata a Alessandro Benvenuti. Il debutto, con la produzione dell'Arca Azzurra Teatro, Benvenuti srl e Teatro Giacosa di Ivrea/Il Contato del Canavese, è al Teatro Niccolini di San Casciano Val di Pesa.
Nel 2003 vince il David di Donatello per la migliore sceneggiatura per l’ Imbalsamatore di Matteo Garrone. Nel Maggio dello stesso anno debutta al Teatro Niccolini di San Casciano Amleto Moleskine, evento itinerante per pochi spettatori a recita, ripreso poi nell’autunno dello stesso anno.
Dicembre 2003. Il Teatro Metastasio Stabile della Toscana produce con Arca Azzurra Teatro il testo I ragazzi di Via della Scala di Ugo Chiti, vincitore del Premio Candoni 2002.
Ottobre 2004. Amleto in farsa tragedia, libero adattamento da Amleto di W.Shakespeare, debutta a Firenze.
Luglio 2005. GENESI – i ribelli debutta in Prima Nazionale a Cividale del Friuli al Mittelfest.
Gennaio 2006. Cura la regia di Margherita e il gallo di Edoardo Erba – produzione Teatro Stabile di Firenze.
Gennaio 2006. Buffi si nasce con Lucia Poli in coproduzione con Ass. Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi Teatro Stabile di Innovazione debutta al Teatro di Rifredi.
Nel 2006 vince il nastro d’argento per Manuale d’amore e vince con la sceneggiatura di 4 Bombe in tasca il B.A. Film Festival.
Luglio 2006. Racconti, solo racconti debutta in estiva in forma definitiva dopo un primo studio su una partitura in bilico tra narrativa e drammaturgia.
Gennaio 2007. Conclude diverse sceneggiature tra cui Gomorra tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano per la regia di Matteo Garrone. Cura la regia de La guerra dei Roses con Giancarlo Zanetti e Maria Lattuada.
Maggio 2007. DECAMERONE – Amori e sghignazzi – riscrittura di tre novelle dell’omonima opera del Boccaccio. Debutta a Mantova al Festival l’Arlecchino d’oro il 25 giugno.
Giugno 2007. Vince il Premio Riccione per il Teatro con Le Conversazioni di Anna K. liberamente ispirato alla Metamorfosi di F. Kafka.
Maggio 2008. Gomorra, di cui è sceneggiatore, vince il Grand Prix a Cannes.
Novembre 2008. Le conversazioni di Anna K. con Giuliana Lojodice debutta in coproduzione con Il Teatro Eliseo di Roma.
Hanno scritto del lavoro Teatrale di Ugo Chiti:
periodo della Compagnia Teatro in Piazza
Paolo Emilio Poesio, Paolo Lucchesini, Siro Ferrone, Lia Lapini, Sara Mamone, Domenico Martino, Ubaldo Sabatelli, Lucio Chiavarelli, Duccio Dumi, Giuliano Lenzi, Giovanni Lombardi, Vittorio V. Panucci.
periodo della Compagnia Teatro Arkè
Lia Lapini, Paolo Lucchesini, Francesco Tei, Rita Sala, Rodolfo di Giammarco, Maurizio Giammusso, Nico Garrone
Periodo della Compagnia Arca Azzurra Teatro
Antonio Audino, Giulio Baffi, Odoardo Bertani, Rossella Battisti, Mario Brandolin, Antonio Calbi, Rita Cirio, Gianluca Citterio, Sergio Colomba, Franco Cordelli, Emilia Costantini, Sandro Damiani, Masolino D’Amico, Titti Danese, Luca Doninelli, Ghigo De Chiara, Franco De Ciuceis, Paolo Fallai, Nicola Fano, Gian Luca Favetto, Angela Felice, Nico Garrone, Gastone Geron, Rodolfo di Giammarco, Anna Giannelli, Maria Teresa Giannoni, Valentina Grazzini, Maria Grazia Gregori, Osvaldo Guerrieri, Roberto Incerti, Lia Lapini, Luciana Libero, Loredana Lipperini, Paolo Lucchesini, Marcantonio Lucidi, Simona Maggiorelli, Sara Mamone, Andrea Mancini, Mauro Manciotti, Gianni Manzella, Dacia Maraini, Mauro Martinelli, Andrea Nanni, Paolo A. Paganini, Renato Palazzi, Carlo Maria Pensa, Paolo Petroni, Paolo Emilio Poesio, Magda Poli, Andrea Porcheddu, Giorgio Prosperi, Franco Quadri, Gabriele Rizza, Giuseppe Rocca, Roberto Rombi, Ugo Ronfani, Carlo Rosati, Rita Sala, Aggeo Savioli, Alberto Severi, Ubaldo Soddu, Francesco Tei, Renzo Tian, Claudio Trionfera, Ugo Volli, Ettore Zocaro.
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