Il Sipario dipinto

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IL SIPARIO DIPINTO

del Teatro Niccolini

Per Enzo Faraoni al Niccolini

di Mario Luzi

Al caro e vecchio Enzo, gran pittore, è toccata una insolita commessa: dipingere un sipario: quello del rinnovato teatrino di San Casciano.

Immagino il conflitto tra resistenza e divertita tentazione prima di accettare l’incarico. Ma quando, poi, si è messo al lavoro sono certo che le esitazioni, semmai ne aveva avute, si sono dileguate, non lasciando di se stesse neppure l’ombra del ricordo.

Sipario, porta della rivelazione e dello svelamento a cui s’accede non possiamo sapere come, ma sempre misteriosamente – qualunque sia la fabula, la materia del dramma.

Così anche mi pare che il nostro pittore abbia concepito il suo oggetto.

Non basta il leggiadro apparire del corteo dionisiaco ad aprire inedite e cartellonistiche promesse del genere che si richiede a un poster o a un affiche.

Lo splendido paesaggio lunare illumina un mondo evanescente di afflizione che appartiene da sempre al pathos di Faraoni.

Enzo ha lasciato il teatro venire a sé, il suo sipario immette dunque nel cuore della sua pittura, nella sua poesia. È un sipario dall’esterno all’interno, dalla superficie alla profondità del suo mondo; un mondo che vale per tutti.

Gli architetti Luigi Zangheri e David Palterer hanno tra gli altri meriti della ristrutturazione dell’edificio e del restauro della sala anche quello di avere favorito e accolto questo felice episodio dell’arte di Enzo Faraoni.

estratto dal volume:

Il nuovo Teatro Niccolini

© Polistampa 2000

Enzo Faraoni

Enzo Faraoni è nato a Santo Stefano Magra (SP) il 29 dicembre 1920.

Ha frequentato l’Istituto d’Arte di Firenze dove è stato allievo di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi; questi lo presentò a Ottone Rosai, il quale lo introdusse nell’ambiente artistico e culturale cittadino. Nel 1940 il giornale “Rivoluzione” pubblicò alcuni suoi disegni e fino al 1943 collaborò al settimanale “La Festa”. Nel 1939 intervenne alla I Mostra di Pittura Toscana a S. Miniato (PI) e nel 1949 ad una mostra organizzata da Soffici nella sede de “La Nazione”. Nel 1942 Rosai volle allestire una personale di pittura e incisione del giovane artista nella sua galleria d’arte “Il Fiore” e lo volle come assistente nella classe di Pittura all’Accademia di Belle Arti. Nel 1944 fu attivo nella lotta partigiana e, gravemente ferito, trovò aiuto nella casa di Rosai. Alla ripresa dell’insegnamento e dell’attività espositiva, ottenne lusinghieri riconoscimenti.

I° premio Fiorino di Palazzo Strozzi nel 1961 per la pittura

I° premio Biennale di Venezia nel 1968 per la xilografia

Opere permanenti:

Biblioteca Marucelliana di Firenze

Pinacoteca Civica ‘Amedeo Modigliani’ di Follonica (Gr)

Pubblicazioni

Enzo Faraoni. Figure.

© Polistampa 2001

Enzo Faraoni. Calendario Polistampa 1999.

© Polistampa 1999 – esaurito